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La diffusione del sistema concentrazionario nazifascista è documentata dalle oltre 700 fotografie di ciò che rimane di 130 Lager nei 14 Paesi europei visitati in dieci anni dai due autori, Italia compresa. Il silenzioso occhio fotografico di Francesco Pinzi vede le tracce ancora visibili, ma anche quelle che il tempo, l'incuria, l'indifferenza hanno cancellato. Calpestando la terra grigia, impastata delle ceneri di milioni di Europei, davanti a quelle rovine sottoposte al vaglio della Storia, l'autrice ascolta i profondi silenzi popolati dalla folla delle ombre. La sua scrittura è una dolorosa immersione che ritrova le voci dei sopravvissuti, ma anche quella, rara, frammentata, dei sommersi. Questa miscela di fotografie e testi documenta, oltre al genocidio ebraico, il coinvolgimento di numerose altre categorie di vittime quali oppositori politici, asociali, omosessuali, bambini, testimoni di Geova, zingari, prigionieri di guerra, internati militari italiani. Questo imponente lavoro contribuirà a far crescere la consapevolezza della capillarità del sistema concentrazionario ma anche delle dirette responsabilità dei governi collaborazionisti, compreso il fascismo italiano.